Morbo di Parkinson: tutto quello che ti serve sapere

Se ti sei imbattuto nel termine morbo di Parkinson, probabilmente vuoi capire cosa sia, quali segnali osservare e come affrontarlo nella vita di tutti i giorni. In poche parole, il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il movimento. Ma non è solo tremore: ci sono sintomi meno noti, opzioni terapeutiche varie e piccoli accorgimenti che possono fare la differenza.

Quali sono i primi segnali?

Spesso il primo indizio è un lieve tremore a riposo, di solito su una mano. Poco dopo possono comparire rigidità muscolare, lentezza nei movimenti (bradicinesia) e problemi di equilibrio. Alcune persone notano anche cambiamenti nella scrittura, che diventa più piccola e difficoltosa (micrografia). Non tutti i pazienti sperimentano tutti questi sintomi; l'insorgenza varia da persona a persona.

Un altro segnale precoce è la perdita di espressione facciale, chiamata maschera Parkinson. Se noti che il volto diventa più “piatto” o che le emozioni sembrano meno visibili, potrebbe essere un indizio da non sottovalutare.

Come si fa la diagnosi?

Non esiste un esame del sangue che confermi il Parkinson; la diagnosi si basa su una valutazione clinica. Il medico neurologista osserva i sintomi, fa domande sul loro andamento e può chiedere test di imaging, come la risonanza magnetica, per escludere altre cause. In alcuni casi, si ricorre a test di neuropsicologia per valutare la cognizione, perché la malattia può influire anche sulla memoria e sull'attenzione.

Una visita specialistica è fondamentale: se sospetti qualcosa, prenota subito un appuntamento. Prima di arrivare dal medico, annota quando hai notato i sintomi, con che frequenza e se peggiorano in determinati momenti della giornata. Queste informazioni aiutano il professionista a fare una valutazione più accurata.

Quali sono le opzioni di trattamento?

Il trattamento più comune è la terapia farmacologica con levodopa, che aiuta a compensare la mancanza di dopamina nel cervello. Altri farmaci, come gli agonisti della dopamina o gli inibitori della MAO‑B, possono essere prescritti in base al profilo del paziente. È importante capire che i farmaci non curano la malattia, ma ne alleviano i sintomi.

Oltre ai farmaci, la fisioterapia è un alleato prezioso. Esercizi mirati migliorano la flessibilità, la forza e l'equilibrio, riducendo il rischio di cadute. Molti pazienti trovano beneficio anche da attività come lo yoga, il tai‑chi o la danza, che favoriscono il coordinamento motorio e riducono lo stress.

In alcune situazioni, soprattutto quando i farmaci non bastano, si ricorre alla stimolazione cerebrale profonda (DBS). Si tratta di un intervento chirurgico che inserisce elettrodi nel cervello per modulare l'attività nervosa. È una scelta da valutare con il neurologo e il chirurgo specializzato.

Stile di vita e consigli pratici

Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e omega‑3, può supportare la salute cerebrale. Evita cibi ricchi di grassi saturi e zuccheri raffinati, perché possono aggravare l'infiammazione. Bere molta acqua è fondamentale, soprattutto se si assumono farmaci che possono causare secchezza della bocca.

Non trascurare il sonno: la stanchezza peggiora i sintomi motori e cognitivi. Se hai difficoltà a dormire, prova a mantenere una routine serale regular e a limitare l'uso di schermi prima di coricarti.

Infine, non sottovalutare il supporto emotivo. Parla con familiari, amici o gruppi di pazienti; condividere esperienze riduce l'isolamento e offre spunti pratici su come affrontare le sfide quotidiane.

Il morbo di Parkinson è una sfida, ma con una diagnosi tempestiva, una terapia personalizzata e abitudini di vita sane è possibile mantenere una buona qualità di vita. Se hai dubbi o sintomi sospetti, non aspettare: consulta subito un medico.

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